Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo

A PALAZZO ARESE BORROMEO CONFERENZA DI “VIVERE” SULLE STATUE DEL GIARDINO IN OCCASIONE DEL LORO RESTAURO

Domenica 16 giugno si è svolta a palazzo Arese Borromeo la festa del sistema delle Ville Gentilizie Lombarde, con una giornata di eventi destinati a grandi e piccoli. L’associazione Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo, poiché nello stesso giorno era prevista l’inaugurazione del restauro di alcune statue del giardino, ha contribuito alla manifestazione con una conferenza dal titolo “Le statue del giardino Arese Borromeo: un viaggio tra i racconti della mitologia classica e la letteratura del Cinquecento”. Infatti il professor Massimo Benzo, socio di Vivere, già anni fa aveva identificato e studiato le statue, ricostruendone la storia e cercando di ridefinirne la collocazione originale all’interno del giardino stesso.

La conferenza è stata introdotta dal professor Corrado Mauri, presidente dell’Associazione. Ha fatto seguito l’intervento del relatore, supportato da immagini raffiguranti le statue stesse, che rappresentano personaggi della mitologia classica e della letteratura rinascimentale e vizi e virtù ad essi collegate. Benzo ha identificato i personaggi in base alle loro caratteristiche fisiche, ma soprattutto grazie agli abiti e agli oggetti in loro possesso e, ricordandone le vicende, li ha poi collegati ad una qualità positiva o negativa, da seguire o evitare, con evidente intento morale.

Alla conferenza ha fatto seguito una visita guidata al complesso statuario, con ulteriori spiegazioni e riflessioni su quelle che un tempo dovevano costituire un vero e proprio teatro all’aperto.
Alla manifestazione erano presenti varie autorità coinvolte nel progetto: in primo luogo l’assessore alla cultura del Comune di Cesano Maderno Celestino Oltolini, quindi Enrico Elli, assessore alla cultura della Provincia di Monza e Brianza ed infine la dirigente delle imprese culturali e creative della Regione Lombardia, Ninfa Cannada Bartoli.

L’Associazione auspica che, concluso questo primo ciclo di restauri, riguardante le statue in arenaria, più fragili e perciò più soggette a deterioramento, si passi al più presto a restaurare le statue in pietra, anch’esse in condizioni piuttosto precarie, per ridare il meritato lustro alle stesse ed allo storico giardino.