Vivere il Palazzo e il Giardino Arese BorromeoAssociazione di volontariato culturale CESANO MADERNO
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di Cesano Maderno.
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Attività: Capolavori d'Oriente
“VIVERE” SI CONFRONTA CON LA CINA ATTRAVERSO UNA CONFERENZA A PALAZZO SUI CAPOLAVORI D’ORIENTE
Inaugurata il 28 settembre, è in corso, fino al 3 novembre presso palazzo Arese Borromeo, la mostra Capolavori d’Oriente,
che raccoglie opere d’arte cinese, alcune originali, come due vasi Ming ed un enorme tappeto, altre copie di guerrieri in
terracotta e cavalli del famoso esercito dell’Imperatore Qin Shi Huangdi ed altre sculture dalla Grande Pagoda dell’Oca
Selvatica di epoca Han .
Poiché l’arte cinese, in questo caso la scultura, non sono alla portata di tutti, il professor Corrado Mauri, presidente
dell’Associazione Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo, nonché storico dell’arte, ha proposto all’architetto
Sara Torti, organizzatrice della mostra, una conferenza sull’argomento e che nel sottotitolo puntualizzava: ”Universalità
del creare Arte”. Questa si è svolta in Sala Aurora di Palazzo mercoledì 16 ottobre alle ore 21,00. L’architetto ha
illustrato le finalità della mostra e le opere in essa presenti, fornendo cenni storici e geografici, al fine di inquadrare,
almeno in modo generale, le opere.
Quindi Mauri ha svolto la sua relazione sostenendo la tesi secondo cui le opere d’arte, indifferentemente dal periodo storico
e dal luogo di produzione, si rifanno invariabilmente ad alcune forme geometriche essenziali, che in un certo senso rendono
universalmente fruibile e godibile qualsiasi forma d’arte figurativa, pur non sottovalutando i fattori storici, ideologici
ed ambientali ad essa sottesi. A dimostrare la veridicità di tale assunto sono passate sullo schermo immagini di antichi
oggetti e figure umane non solo cinesi, ma greci, etruschi, mesopotamici, africani, latino americani che, oltre alla loro
comune possibilità di geometrizzazione, hanno sottolineato anche l’alterna esigenza, per gli artisti, a volte di rendere
in modo naturalistico il soggetto, a volte di stilizzarlo attraverso una forma essenziale, ma per questo non meno espressiva,
a volte di renderlo in modo statico o ieratico, a volte in modo dinamico e complesso.
E ciò riguarda tutta l’arte umana di qualsiasi latitudine e tempo. Questo sottolinea, pur nella varietà dei risultati
stilistici ed espressivi, quanto i pensieri, i sentimenti ed i bisogni fondamentali degli esseri umani siano sempre
essenzialmente gli stessi, al di là della razza, religione, genere e quant’altro per alcuni versi li differenzi.
Dopo la conferenza chi era interessato ha potuto anche dare uno sguardo alle opere in mostra sotto la guida dei due relatori
che hanno sottolineato alcuni aspetti dei pezzi esposti e risposto alle domande abbastanza numerose di un pubblico che non
sempre ha sufficiente familiarità con la civiltà dell’estremo oriente.
Marina Napoletano
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