Vivere il Palazzo e il Giardino Arese BorromeoAssociazione di volontariato culturale CESANO MADERNO
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Attività: Pozzetto 2015
SERATA SUL POZZETTO DI CESANO MADERNO
Mercoledì 23 settembre si è tenuta presso la sala Aurora di Palazzo Arese Borromeo, a cura dell’ Associazione “Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo”, la conferenza dal titolo: “Il Pozzetto di Cesano: storia di un antico pozzo ritrovato”. Si tratta di un antico pozzo ubicato in via Silvio Pellico, nel cuore della città, venuto alla luce durante il progetto di recupero degli spazi a pian terreno dell’edificio di proprietà della famiglia Fumagalli – Vaghi. L’architetto cesanese Paolo Alberto Vaghi, responsabile dei lavori condotti in loco, un paio di anni fa pensò di coinvolgere nella vicenda il nostro socio Daniele Santambrogio , cercando notizie che potessero chiarire la storia del pozzo che, tra l’altro, diede il nome non solo alla casa, ma anche ad un’antica contrada della vecchia Cesano. Santambrogio, appassionato “topo” di archivi, non se lo fece ripetere due volte e dopo accurati studi redasse un articolo poi pubblicato sui “Quaderni di Palazzo Arese Borromeo”.
Poiché l’argomento era di grande interesse non solo per gli appassionati, ma anche per gli stessi cittadini di Cesano, che spesso scoprono di avere un sempre più ricco patrimonio di significativi monumenti appartenenti al passato, si pensò di proporre una conferenza che riferisse con ricchezza di particolari quella che a buon diritto potremmo definire una vera e propria avventura, giacché ai lavori parteciparono anche gli speleologi dell’Associazione “Gruppo Grotte Saronno”.
Quando venne scoperto, il pozzo era profondo dieci metri; se ne dovettero scavare altri diciotto per arrivare al suo fondo. Considerato che nell’alta pianura lombarda la falda è profonda e che il pozzo nel cortile di Palazzo Arese Borromeo scende fino a circa quaranta metri, si può spiegare perché quello scoperto recentemente venne chiamato “pozzetto”. Il lavoro di scavo fu lungo e faticoso, ma anche rischioso, tuttavia i risultati furono pienamente soddisfacenti per tutti.
La sera della conferenza, dopo una breve presentazione del professor Corrado Mauri, che tra l’altro si complimentò con il signor Fumagalli per aver recuperato e preservato una testimonianza del passato, relazionarono il signor Antonio Fumagalli, proprietario della casa, Daniele Santambrogio, socio di “Vivere”, e lo speleologo Massimiliano Longeri.
Il signor Fumagalli rievocò i ricordi degli anziani della sua famiglia e del posto ricostruendo ciò che si sapeva in passato del misterioso pozzetto, Santambrogio affrontò la parte storica, lo speleologo illustrò le difficoltà incontrate e le caratteristiche della struttura. Alla fine della serata l’architetto Vaghi, presente in sala, ribadì l’importanza della scelta di Fumagalli che, al contrario di molti che preferiscono occultare o distruggere le opere del passato di qualche rilevanza storica, ha preferito, a sue spese, conservare ciò che è patrimonio suo, ma anche di tutta la comunità, dimostrando cultura, amore per il passato e capacità di andare oltre i propri egoistici interessi.
Marina Napoletano
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