Vivere il Palazzo e il Giardino Arese BorromeoAssociazione di volontariato culturale CESANO MADERNO
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Attività: Pollaiolo 2015
UN’OCCASIONE DA NON PERDERE: I POLLAIOLO A MILANO
Una mostra piccola, ma di grande valore, quella allestita al museo Poldi Pezzoli di Milano e dedicata ai fratelli Pollaiolo, che operarono nella Firenze del Quattrocento, producendo in ogni ramo delle arti figurative: dal disegno, alla pittura, alla scultura, ai tessuti.
Fino a non molto tempo fa la critica, sulla scorta di quanto affermato dal Vasari, attribuiva tutte le opere ad Antonio, il maggiore di quattro fratelli, di cui tre si dedicarono all’arte. In seguito uno studio più attento e meticoloso stabilì che a Piero, considerato a lungo semplice aiutante del fratello maggiore, andavano attribuiti la maggior parte dei dipinti, mentre Antonio e Silvestro furono orafi e scultori, anche se in realtà di Silvestro si sa poco ed in mostra compare solo un suo disegno dal tratto molto frantumato, che ha per soggetto Giovanni Battista. Dunque la parte del leone in mostra la fanno Piero ed Antonio. Di quest’ultimo nei disegni colpisce il segno netto ed incisivo, forte e sicuro, che evidenzia l’estrema padronanza del mezzo espressivo, come del resto di estrema bellezza e raffinatezza sono i ricami eseguiti su suo disegno. Non da meno le sculture, in primis la Croce d’argento del Battistero di Firenze, lavoro complesso, mosso ed articolato, o il Cristo in croce, lavorato nel sughero e di commovente realismo.
La seconda sezione della mostra è dedicata a Piero, più dolce e morbido nel realizzare disegni e dipinti aventi per oggetto paesaggi e figure e per alcune caratteristiche sensibile all’influenza della pittura fiamminga, come nell’attenzione che pone nella riproduzione di broccati, gioielli, tessuti, quali ci appaiono anche nelle quattro famose Dame, una delle quali appartenente alla collezione del Poldi Pezzoli, tanto è vero che compare anche nel suo logo. Le giovinette, provenienti anche da Berlino, New York e Firenze, sono ritratte con una delicatezza e dolcezza che proviene non solo dalla loro giovane età, ma anche dallo sguardo delicato e compiaciuto dell’Autore, che rende con toni morbidi la loro bellezza, grazie a lui destinata a non svanire.
Marina Napoletano
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