Vivere il Palazzo e il Giardino Arese BorromeoAssociazione di volontariato culturale CESANO MADERNO
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di Cesano Maderno.
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Attività: Mostra Mauri 2015
CORRADO MAURI E LA DOMUUS PICTURAE A PALAZZO ARESE BORROMEO
Domenica si è conclusa con successo la mostra antologica del professor Corrado Mauri e degli allievi della sua scuola di disegno e pittura “Domus Picturae”. Mauri è anche presidente dell’Associazione “Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo” che ha pubblicato, senza oneri per l’associazione, una monografia sull’avvenimento.
Il professor Mauri è da anni conosciuto in Cesano per la sua solerte attività di studioso ed organizzatore di eventi culturali sempre tesi alla qualità e alla valorizzazione della cultura, convinto com’è che, come insegna il costruttore di Palazzo Arese Borromeo, Bartolomeo III Arese, solo l’amore per la cultura ed il bello possano migliorare l’uomo e la società, liberandola dalle pastoie dell’ignoranza. Nessuno però conosceva, in città, i suoi trascorsi di artista, passione che lo prese fin dall’infanzia, portandolo a iscriversi a Brera prima al liceo artistico, poi all’Accademia.
Conclusi gli studi a Milano, organizzò numerose mostre personali, finché negli anni Novanta non sentì crescere il desiderio di divulgare quanto aveva appreso in lunghi anni di studio e pratica con visite di gruppi organizzati a mostre e città d’arte che inserì anche nel programma della associazione. Questa antologica è stata l’occasione per conoscerlo meglio anche come pittore a partire dalle prime prove liceali fino alla maturità passando attraverso le varie fasi della sua attività che lo ha visto dedicarsi dapprima al figurativo trattando anche temi di rilevanza sociale, come dimostra la “Povertà” o la “Maternità” oppure raffigurando paesaggi che riflettono il suo mondo interiore, fatto di grandi spazi che evidenziano il suo desiderio di libertà e serenità, in cui non di rado però viene inserita una figura femminile, sempre tuttavia significativa di pensieri e sentimenti che animano l’Autore il quale tratta con delicatezza e leggerezza questa metà del cielo.
Tale fase è interrotta, seppure brevemente, da una informale in cui ciò che conta è principalmente l’equilibrio di forma e colore, ritmo e armonia. Ma ciò non è sufficiente per chi vuol comunicare con il fruitore dell’opera ed ecco che l’esperimento si chiude. Non si chiude però la ricerca di un nuovo linguaggio e di un nuovo stile che stanno tra il figurativo e l’astratto come “Il mio campo rosso” o “Il volo azzurro della mente”. Il tutto trattato con una scelta coloristica di forte intensità che genera nell’interlocutore una risposta emotiva altrettanto forte. Naturalmente ciò non significa un abbandono del figurativo seppur carico di significati profondi come in “E dopo incamminarsi per un proprio mondo”. Insomma si tratta di un percorso ricco ed intenso che non ha mancato di affascinare i visitatori facendo scoprire loro un’altra faccia dell’eclettico Mauri.
Apprezzamento è stato espresso anche sull’operato di Mauri docente, che nella sa azione didattica ha sempre cercato di far emergere le potenzialità espressive dei singoli allievi, senza imporre loro un modello standard, di solito quello del maestro. Inoltre chi si affida al suo insegnamento sa che non può ragionare come un pittore della Domenica che opera senza tener conto delle regole fondamentali del disegno e della pittura. Infatti il disegno va affrontato partendo dalla copia dal vero, unico modo per addestrare l’occhio alla percezione dello spazio e dei rapporti fra gli oggetti. Partendo dalla matita, poi, si deve imparare a dosare l’intensità del segno in base ai colori degli oggetti e alla luce che ne colpisce la superficie. Solo allora si può passare alle matite colorate o ad altre tecniche.
Il lavoro da fare è dunque lungo e faticoso, ma è ferma convinzione del Maestro che dalla tecnica non si possa prescindere senza andare incontro a risultati scadenti o a fallimenti: solo il possesso del mestiere può permettere poi a chi avesse predisposizione particolare di fare il salto di qualità esprimendosi in un linguaggio personale. I lavori degli allievi hanno dimostrato che il metodo funziona, infatti la sezione a loro dedicata si è presentata gradevole e non di rado originale per temi e tecniche registrando anche il gradimento del pubblico.
Marina Napoletano
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