Vivere Il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo
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Associazione di volontariato culturale CESANO MADERNO


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Attività: incontri con l'arte al Museo Diocesano di Milano

DONNA E RELIGIONE NELL’ANNUNCIATA DI ANTONELLO DA MESSINA A MILANO

Annunciata (Monaco) - Antonello da Messina

Sabato 17 nel pomeriggio si è svolto al Museo Diocesano di Milano uno degli INCONTRI CON L’ARTE, proposti dall’Associazione Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo di Cesano Maderno in collaborazione con l’Agenzia per il Turismo e la Cultura, che aveva come soggetto la splendida “ANNUNCIATA” di Antonello da Messina, proveniente dalla Galleria Regionale della Sicilia di Palermo.
É una iniziativa molto felice quella del Museo Diocesano di scegliere una sola opera su cui concentrare l’attenzione e su cui riflettere. Ovviamente sono state sempre selezionate (questo è il quinto appuntamento) opere di straordinario valore, puntualmente sempre proposte nelle visite del prof. Corrado Mauri, che ha accompagnato la numerosa comitiva di sabato.
Come sempre la spiegazione è stata preceduta da una analisi formale e tecnica, in questo caso poi estremamente importante per l’uso contemporaneo della tempera e dell’olio, tipica della maturità di Antonello. Ma è stato sui significati espressivi che successivamente si è concentrata la spiegazione di Mauri. L’adesione allo spirito rinascimentale è ben rimarcato nel concentrarsi sulla raffigurazione dell’Annunciata come donna (infatti manca l’aureola, tolta dai restauri in quanto era una aggiunta dei secoli successivi) che vive una situazione ed esperienza comunque traumatica e sta riflettendo su questo e ciò nel suo sguardo, ribassato in avanti e più interiorizzato, è ben evidente.

Annunciata (Palermo) - Antonello da Messina

Ma è anche nei gesti delle due mani che ulteriormente si manifesta l’intensità dello stato d’animo di Maria. La sinistra chiude il manto di un blu intenso ma luminoso (la cui percezione è comunque ridotta in quanto manomessa da restauri ottocenteschi che hanno fatto più danno che recupero), mentre la destra, nel suo straordinario protendersi in avanti e quindi segnare lo spazio fisico reale, ci invita a sospendere il nostro avvicinarsi a lei e permetterle di capire ed accettare il compito e il ruolo a cui è stata chiamata da Dio. Con un altro fondamentale strumento pittorico, che viene usato con maestria insuperata (e che viene dalla riflessione su Piero della Francesca), la luce, Antonello rende la verità e la realtà di una situazione decisamente psicologica. Il concentrarsi con un’ immagine di autentica realtà sulla rappresentazione di uno stato d’animo e quindi dei sentimenti è uno degli aspetti straordinari non solo di questo capolavoro, ma di tutta la ritrattistica antonelliana, che farà scuola per la pittura successiva.
Ma il prof. Mauri ha anche puntualizzato una esecuzione successiva di questa Annunciata rispetto alla versione che si trova attualmente della Pinacoteca di Monaco, diversamente da quanto propone Mauro Lucco, che ha curato la recente mostra su Antonello di Roma e il relativo catalogo che riassume tutti gli ultimi studi su Antonello. Proprio la sua immediata realtà, concentrazione sulla figura, essenzialità della rigorosa impostazione di equilibrio geometrico è il risultato di una riflessione attenta che avviene nell’artista in fasi successive ed in particolare quando affronta più volte lo stesso tema. L’opera di Monaco raffigura uno stato d’animo di sorpresa sia nei gesti sia nell’espressività del volto, a bocca semiaperta e inclinato, e quindi un senso generale di immediatezza, elementi che riscontriamo nell’iconografia tradizionale delle Annunciazioni. Che Antonello, da par suo, abbandona in questi due capolavori eliminando addirittura la presenza fisica dell’angelo annunciante, concentrandosi, come in un ritratto, sulla figura della donna Maria che poi, e quindi in un momento successivo, diviene nel suo accettare la volontà di Dio la Madonna, per come viene intesa da tutti sul piano religioso.
Guardando questo capolavoro si è riconfermata la straordinarietà del Rinascimento per il esaltare i valori dell’uomo e di come l’Arte sia strumento fondamentale della riflessione sullo stesso uomo, una necessità e un recupero ineludibile per chi voglia crescere.
Il prossimo appuntamento con gli Incontri con l’Arte è per lunedì 26 novembre con la Conferenza a Palazzo Arese Borromeo “Camillo Procaccini e la sua parentela: più generazioni di pittori”, che riguarderà anche uno dei pittori del nostro Palazzo: Ercole Procaccini il giovane. L’uscita per la mostra “Camillo Procaccini, le sperimentazioni giovanili tra Emilia, Lombardia e Canton Ticino” è per domenica 2 dicembre alla Pinacoteca Züst di Rancate.

Marina Napoletano


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