Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo

Come è consuetudine, il professor Corrado Mauri, curatore degli “Incontri con l’Arte”, organizzati dall’Associazione “Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo” in collaborazione con l’Agenzia per il Turismo e la Cultura e la Biblioteca Civica “Pappalettera” di Cesano, prima di intraprendere il viaggio di scoperta di un pittore a lungo sottovalutato anche dalla critica, il Pintoricchio, ha tenuto, nella Sala dei Fasti Romani della dimora cesanese, una conferenza che illustrava l’operato, le tecniche e la cultura dell’Artista e il suo rapporto con il più famoso Perugino e la scuola umbra, di cui è uno degli elementi costitutivi.

Criticato a lungo sulla traccia del severo giudizio del Vasari e rivalutato a partire dalla fine dell’Ottocento, questo pittore, raffinato, prezioso ed attentissimo nella cura dei minimi particolari, dipingeva non a velature, secondo la tecnica classica usata anche dal Perugino, ma in punta di pennello, da ottimo miniatore, ottenendo un risultato di modellazione estremamente raffinato e delicato. È evidente che ciò richiedeva sicurezza e abilità non indifferenti.

Le opere visitate in loco dai partecipanti sono state prima di tutto la splendida cappella Baglioni in Santa Maria Maggiore in Spello, che avrebbe richiesto, per essere gustata in tutta la sua bellezza ben più del risicato quarto d’ora concesso dai responsabili della struttura. In seconda battuta, il giorno successivo, giacché la gita durava tre giorni, dal 31 maggio al 2 giugno, ci si è recati a Perugia, alla mostra allestita presso la Galleria Nazionale dell’Umbria in occasione del 550° anniversario della nascita del Maestro. Una rassegna eccezionale, questa, giacché raccoglie opere di grande livello provenienti da tutto il mondo.

Infine, il terzo giorno, a Spoleto, sempre del Pintoricchio, è stato possibile ammirare la Cappella del Duomo da lui affrescata, non dimenticando l’abside della stessa chiesa dipinta con mano altrettanto capace da Filippo Lippi. Questo per quanto riguarda nello specifico Bernardino di Betto, il Pintoricchio, appunto, ma ovviamente non si è trascurato tutto il patrimonio artistico e architettonico delle località visitate. Il professor Mauri ha privilegiato alcuni capitoli fondamentali nella storia dell’arte paleocristiana (S.Salvatore a Spoleto) e romanica (S. Pietro e Sant’Eufemia con la cripta di S.Isacco a Spoleto), ma naturalmente non ci si è dimenticati di altri capolavori come ad esempio S.Andrea a Spello, Sant’Angelo, San Bernardino, San Domenico e il Duomo in Perugia.

È stato un continuo salire e scendere lungo le ripide strade delle tre località umbre che, se ha messo a dura prova le gambe, non ha però spento gli entusiasmi dei viaggiatori, mai sazi di ammirare le bellezze artistiche e paesaggistiche della nostra Italia, ancora più godibili quando si guarda con cognizione di causa perchè si è stati preventivamente preparati ed indirizzati da una guida abile ed esperta.