Vivere il Palazzo e il Giardino Arese BorromeoAssociazione di volontariato culturale CESANO MADERNO
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di Cesano Maderno.
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Attività: Firenze
ARTE E CULTURA ERANO I RIFERIMENTI DELL’UOMO POLITICO.
Domenica 30 ottobre, per gli Incontri con l’Arte, ho accompagnato a Firenze un gruppo di
appassionati d’arte per visitare la mostra “Denaro e Bellezza, i Banchieri. Botticelli e
il rogo delle vanità” a Palazzo Strozzi. Mostra che esce dagli schemi usuali in quanto
tratta, puntualmente, il rapporto tra il grande sviluppo dei commerci e delle produzioni
artigianali fiorentine (e di conseguenza le varie modalità di gestione dei relativi pagamenti
e di investimento degli importanti guadagni realizzati) e la grande produzione di opere
d’Arte.
In pratica la nascita dei Banchi, con funzioni simili, in buona parte, alle odierne banche,
gestiti da notevoli personalità che, nel breve periodo che va da fine duecento ai primi del
cinquecento, hanno saputo trasformare la città di Firenze in una delle città europee più
ricche sia per le attività economiche sia per la conseguente produzione artistica.
L’utilizzo di una unica e fondamentale moneta, quale il Fiorino d’oro, che assume valore
internazionale, l’invenzione della Lettera di Cambio, che permetteva lo scambio di ingenti
somme senza lo spostamento materiale delle monete, una rigida registrazione amministrativa
di ogni singolo movimento, la rete diffusa in tutti i centri europei delle filiali dei Banchi,
il tutto strettamente legato alla fiducia e serietà, nonché al rispetto degli impegni assunti,
sono stati gli strumenti determinati della crescita fiorentina.
Certo che tali ricchezze derivano anche dal mimetizzato (nelle lettere di cambio) prestito di
denaro ad interesse, cioè l’usura, vietata in primis dalla Chiesa. L’uomo, in base ai testi
sacri, doveva guadagnare col sudore della fronte e non tramite l’utilizzo del denaro, che in
sé è già frutto di guadagno. Ecco quindi che per “mondare” l’illecito guadagno si sostiene
anche la costruzione di Chiese. Papa Eugenio IV suggerisce a Cosimo De’ Medici il Vecchio di
investire il denaro in opere per la Chiesa, ma Cosimo è anche uomo di grande cultura e si fa
mecenate dell’intera città, costruisce ben tre Biblioteche, è uno dei più grandi collezionisti
di libri, costruisce il suo Palazzo, l’attuale Medici-Riccardi. Così fanno anche gli altri
banchieri e commercianti fiorentini.
La naturale e spontanea riflessione nel fare il confronto con la nostra attualità è
tragicamente disarmante. Il Rinascimento è uno degli apici nella storia dell’uomo: allora
l’investimento nell’Arte e nello studio fu uno dei punti focali della politica, oggi, che
si disinveste in cultura, siamo in un abisso che non consente di vedere il, o comunque,
un futuro per le nuove generazioni. Perciò essere giovani oggi non è un problema, è il
problema da affrontare e la risposta è nel nostro passato, basta saperlo capire. Marina Napoletano
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