Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo

CON VIVERE AL SACRO MONTE D’ORTA

ISabato 2 giugno, festa della Repubblica, si è svolta la visita al Sacro Monte di S. Francesco ad Orta ed all’Isola di S. Giulio, nell’ambito della programmazione degli Incontri con l’Arte dell’Associazione Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo. Era la seconda visita ad un Sacro Monte e quindi l’occasione di un possibile confronto e di confermare il valore di queste particolari creazioni artistiche che hanno alle loro origini delle saldissime motivazioni religiose che per mezzo, appunto, dell’espressione artistica determinano il coinvolgimento totale del fedele. Infatti il connubio tra narrazione e conseguente riflessione religiosa, arte e natura è qui puntualmente realizzata, rispecchiando l’impostazione voluta da S. Carlo che dei Sacri Monti fu il sostenitore e propugnatore assoluto.

Nell’autunno scorso si era visitato il Sacro Monte di Varese dedicato alla narrazione della vita di Gesù ed in particolare al momento della passione. Qui ad Orta, invece, è un raro esempio di riferimento alla vita di un santo: S. Francesco che è, però, puntualmente l’”Alter Christus”. Qui, rispetto a Varese, il rapporto con la natura è più stretto, quasi riservato ed individuale, le cappelle sono meno monumentali, il percorso si svolge in un sentiero e non in un grande viale acciottolato come a Varese, suggerendo una riflessione più intima, anche se è frequente nel percorso l’apertura sullo splendido lago e la sua isola di S. Giulio, costringendo a pause nel percorso devozionale, come nella riflessione spirituale.

Il prof. Corrado Mauri ha puntualizzato costantemente i due aspetti fondamentali: il rapporto tra espressione artistica e significato religioso che si fa tutt’uno e il senso di unitarietà generale che si percepisce pur nella variazione stilistica, dal manierismo al barocco, dal rococò al neoclassico dell’ultima cappella realizzata e rimasta incompiuta.

Dopo la pausa pranzo, ovviamente con menù lacustre, si è visitata, con breve giro in motoscafo, l’isola di S. Giulio e soprattutto la sua interessantissima Basilica. Anche qui le varie epoche che si sono succedute, lasciando tracce significative, hanno permesso un excursus artistico straordinariamente interessante ed esemplificativo. In particolare il bellissimo ambone dell’ XI sec. nella sua efficace semplicità e forza espressiva ha emozionato tutta la comitiva.

Mauri ha anche lasciato un po’ di tempo a disposizione per acquisti o pause al bar, cosa abbastanza rara nelle visite da lui organizzate, dove ogni minuto è sfruttato a fondo per conoscere le opere e i luoghi visitati.