Vivere Il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo
Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo

Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo

Associazione di volontariato culturale CESANO MADERNO


c/o Palazzo Arese Borromeo - via Borromeo 41, 20811 Cesano Maderno – MB
e-mail info@vivereilpalazzo.it

Attività: Conferenza Ernesto Sette

IL PASSATO DI PALAZZO ARESE BORROMEO NELL’ARCHIVIO FOTOGRAFICO DI ERNESTO SETTE


L’Associazione di volontariato culturale “Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo” di Cesano Maderno ha tra i suoi scopi lo studio di quella grande e troppo poco conosciuta dimora seicentesca che sorge al centro della città, oltre che degli altri monumenti storici che fanno del centro brianzolo, uno dei più ricchi, artisticamente, della zona. In quest’ottica l’Associazione ha organizzato, per Giovedì 1 Dicembre la conferenza: “Il palazzo Arese Borromeo prima dei restauri nell’archivio fotografico di Ernesto Sette”.
Questi appartiene all’associazione dei volontari del parco, che si occupano di curare il giardino all’italiana annesso al palazzo e che costituisce il principale polmone verde dell’abitato. Egli da sempre è stato un appassionato di fotografia, quindi, mentre cominciavano, all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, dopo l’acquisto del complesso da parte del Comune, i lavori di restauro, scattò una miriade di diapositive per documentare lo stato dell’immobile e del giardino ceduti nel 1987 dalla famiglia Borromeo Arese. Il suo archivio costituisce quindi una preziosissima fonte documentaria di interesse storico artistico che non poteva e non può essere dimenticata, in quanto memoria storica della città.

IL PASSATO DI PALAZZO ARESE BORROMEO  NELL’ARCHIVIO FOTOGRAFICO DI ERNESTO SETTE
IL PASSATO DI PALAZZO ARESE BORROMEO  NELL’ARCHIVIO FOTOGRAFICO DI ERNESTO SETTE
IL PASSATO DI PALAZZO ARESE BORROMEO  NELL’ARCHIVIO FOTOGRAFICO DI ERNESTO SETTE

Sette ha messo a disposizione dell’associazione Vivere questo vasto e prezioso materiale ed insieme sono state scelte alcune tra le immagini più significative per portare a conoscenza della cittadinanza il passato e tutto il lavoro fatto per recuperare un prezioso gioiello. Naturalmente, data la vastità del campo di indagine, che comprende aspetti architettonici, pittorici e naturalistici, non si poteva contenere tutto il discorso in una sola serata, per cui si è deciso di dividerlo in due parti da illustrare in due momenti diversi: il primo in dicembre e il secondo in febbraio. La conferenza di dicembre ha affrontato gli argomenti “esterni”, “giardino” e “torre”, quella di febbraio verterà invece sugli affreschi.
La serata, dunque, ha visto la proiezione di immagini di grande impatto, anche emotivo, sul degrado a cui era giunto il capolavoro di Bartolomeo III Arese, nonostante il grande amore che per esso nutriva il penultimo dei Borromeo Arese vissuti in loco, il conte Guido, come ci dimostra la cronistoria da lui stesa, in cui appare evidente la mancanza di mezzi per far fronte alle esigenze di manutenzione, anche ordinaria. Le immagini sono state commentate dal punto di vista storico, ma fornendo anche informazioni sulle scelte di restauro, effettuate di volta in volta per cercare di restare il più possibile fedeli all’originale, ma anche di rendere gradevole l’aspetto del palazzo. É noto infatti che tra i restauratori esistono varie scuole di pensiero, più o meno propense a riprodurre l’aspetto originario dei beni da restaurare o a lasciare le lacune, anche se clamorose. Questo compito è stato affidato a Daniele Santambrogio, uno dei soci che meglio conoscono il palazzo e la sua storia, e che ha studiato il giardino in modo approfondito, pubblicando articoli anche sulla prestigiosa rivista “Arte Lombarda”. Il presidente Corrado Mauri, invece, si è incaricato di introdurre la serata spiegandone gli scopi e l’importanza ed auspicando per il monumento un futuro di valorizzazione all’altezza delle sue qualità.

IL PASSATO DI PALAZZO ARESE BORROMEO  NELL’ARCHIVIO FOTOGRAFICO DI ERNESTO SETTE

A chiusura Ernesto Sette ha parlato dei lavori di restauro della torre a cui a suo tempo partecipò anche attivamente, essendo falegname e quindi in grado di ricostruire le scale che portavano in cima alla torre con cognizione di causa. L’ingegnoso volontario, poi, rimise in funzione anche l’orologio ottocentesco, ridandogli voce dopo lungo tempo. Per tutta la serata, poi, alle notizie di carattere tecnico, storico e artistico si sono alternati divertenti aneddoti che hanno permesso al pubblico anche di intuire l’atmosfera che si respirava nel cantiere in fermento. Poiché tra i presenti c’era anche l’architetto Oscar Greco, che allora era il responsabile dei restauri, gli si è chiesto un intervento per portare la sua testimonianza in merito ed egli ha completato il quadro parlando di alcune difficoltà incontrate, dell’andamento dei lavori, dei rapporti con la Sovrintendenza, della soddisfazione per il lavoro di recupero che ha riportato all’antico splendore un capolavoro che rischiava di andare perduto. Il pubblico si è mostrato interessato, giacché prima dell’acquisizione del Comune e dei restauri la dimora era chiusa e perciò sconosciuta ai più e l’associazione ha espresso la sua soddisfazione per un lavoro di divulgazione che ritiene uno dei suoi compiti più importanti. Il prossimo appuntamento sarà fissato per il mese di febbraio e completerà il discorso iniziato con questa prima conferenza.
A chiusura della serata l’Associazione ha presentato una monografia sul Palazzo aggiornata con gli studi più recenti dei soci.

IL PASSATO DI PALAZZO ARESE BORROMEO  NELL’ARCHIVIO FOTOGRAFICO DI ERNESTO SETTE
IL PASSATO DI PALAZZO ARESE BORROMEO  NELL’ARCHIVIO FOTOGRAFICO DI ERNESTO SETTE

Marina Napoletano


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