Vivere il Palazzo e il Giardino Arese BorromeoAssociazione di volontariato culturale CESANO MADERNO
|
||
Importante:
Modalità di accesso al palazzo, costo biglietti e tariffe per affitto sale secondo il regolamento vigente del Comune
di Cesano Maderno.
Informazioni qui |
Attività: Verona 2014
Tweet
STORIA DEL PAESAGGIO A VERONA CON VIVERE
La storia del paesaggio dal Seicento al Novecento era un’occasione troppo importante per gli appassionati di pittura perché
gli Incontri con l’Arte, organizzati dall’Associazione Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo, nella persona
del professor Corrado Mauri, non mettessero nel loro calendario una visita alla mostra di Verona “Verso Monet”, allestita
al Palazzo della Gran Guardia.
Le opere, tutte di alto livello qualitativo, erano un centinaio, provenivano dai maggiori musei e collezioni private
del mondo e riguardavano sia il continente europeo che quello nord americano. I capolavori in mostra erano divisi in
cinque sezioni, di cui una interamente dedicata a Monet, e annoveravano opere di Maestri quali Lorrain, Poussin,
Canaletto, Guardi, Turner, Friedrich, il Realismo, la Scuola di Barbizon, quella dell’Hudson River School, per
giungere agli impressionisti e post–impressionisti come Renoir, Pissarro, Degas, Van Gogh, Gauguin e Cézanne.
La mostra partiva dal Seicento perché è in questo secolo che il paesaggio, prima usato semplicemente come fondale per scene sacre o
ritratti, diventa soggetto principale e protagonista, soprattutto ad opera degli Olandesi che danno il via a questo nuovo
filone pittorico di cui presto si impadroniscono anche artisti di altre nazionalità. Naturalmente ognuno interpreta ciò
che vede in base al luogo di appartenenza, alla cultura personale, ma anche della società e del secolo in cui vive.
Perciò si parte dalle rappresentazioni particolareggiate, puntuali e realistiche quelle olandesi, ideali con episodi narrativi
quelle italiane, mentre nel settecento la veduta veneziana puntualizza nelle prospettive di Canaletto e Bellotto una
verità cittadina unica fatta di luce straordinaria e di vivacità quotidiana, ma poi compaiono anche i Capricci, cioè
paesaggi antichi e diroccati il più delle volte immaginari. L’interpretazione personale ed originale del paesaggio
naturale che si intende rappresentare si sviluppa col Romanticismo e il Realismo ottocenteschi, così i luoghi fisici
finiscono per diventare espressione di emozioni, stati d’animo, impressioni, per manifestare cioè l’interiorità dell’autore
e il suo rapporto personalissimo con la natura. Ciò avviene anche perché nel secolo XIX, con l’avvento della fotografia,
viene meno il bisogno documentaristico a cui erano legate le esigenze della clientela e l’artista acquisisce una libertà
fino ad allora sconosciuta.
Dunque un viaggio estremamente interessante che permette di attraversare quattro secoli ammirando la bellezza della natura
e l’evolversi del suo rapporto con l’uomo e l’artista. Marina Napoletano
|
Disponibile online
QUADERNI DI PALAZZO ARESE BORROMEO
Se non sei iscritto al sito puoi farlo da qui:
Vedi il video: |
Copyright © 2007-2017 Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo contatta il webmaster Simone D'Argliano |