Vivere il Palazzo e il Giardino Arese BorromeoAssociazione di volontariato culturale CESANO MADERNO
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Attività: Kandinsky 2014
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CONFERENZA KANDINSKY
Nell’ambito delle iniziative degli INCONTRI CON L’ARTE il prof. Corrado Mauri ha proposto una Conferenza, mercoledì 13 marzo
in Sala Aurora di Palazzo, su Vassily Kandinsky in occasione della Mostra a Palazzo Reale di Milano.
Il suggerimento che Mauri ha fornito ai presenti in Sala è stato quello, alla luce di quanto avrebbe spiegato, di visitare
poi la mostra, come in solitudine, di porsi di fronte alle sue opere senza una ferma volontà di capire, ma semplicemente di
lasciarsi andare alle suggestioni, alle sensazioni spontanee che i dipinti di questo artista offrono. Kandinsky, al di
là della sua fase iniziale di formazione e dei primi anni (decide di dedicarsi esclusivamente alla pittura dopo i
trent’anni) in cui il rapporto con la realtà, figura o paesaggio, è effettivo, rimane sempre legato ad esperienze
significative quali la visita alle isbe, case di contadini i cui interni erano decorati con vivaci colori o il mondo
delle illustrazioni delle fiabe e racconti medioevali russi, sempre molte colorate. Altra presenza fondamentale è la
sua formazione musicale: pianoforte e violoncello sono stati studiati sin da piccolo.
Questo vissuto lo porta già intorno agli anni dieci del Novecento a dare sempre meno importanza nei suoi lavori alla
rappresentazione dell’oggetto ed a realizzare con l’acquarello il primo dipinto astratto, dove forme e colori sono privi
di riferimenti realistici. Sino all’inizio degli anni venti ha alternato dipinti astratti con altri figurativi, ma poi
con la fondamentale attività di docenza al Bauhaus l’astratto è stato assoluto. Anche la sua produzione di scrittore è
stata rilevante, oltre alla produzione di articoli per riviste, tre i libri pubblicati: Sguardi sul passato,
Lo spirituale nell’Arte e Punto Linea e Forma, nei quali man mano concretizza teoricamente come sia necessario tener conto,
per il pittore, dei valori tecnici ma anche simbolici di ogni singolo colore e del rapporto compositivo delle forme.
Pur operando in un contesto “astratto” l’artista fa riferimento e segue le proprie ”risonanze interiori”, come lui le
chiama, in pratica ascoltare ed esprimere il proprio vissuto senza l’oggetto, usando intelligentemente le possibilità
espressive dei colori, primari o complementari, nel loro rapporto, disegnando linee rette o curve, forme geometriche che
nel rapportarsi fra di loro creano composizioni ove riconoscere armonie, sensazioni o sinfonie, come nella musica.
Mauri ha sottolineato quanto la lezione di Kandinsky, sia dei dipinti sia degli scritti, sia stata importante per la propria
formazione di pittore, in quanto l’alfabeto e le regole della pittura sono alla base di ogni opera d’arte.
Ecco perché Kandinsky non va solo visto ma soprattutto ascoltato nelle sue risonanze interiori.
Marina Napoletano
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